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Imu, imponibile al 50% per le dimore storiche

 

Fabbricati inagibili
Con la conversione in legge 44/2012 del Dl 16/2012, sono state introdotte una serie di agevolazioni Imu che interessano gli immobili inagibili o inabitabili, così come i fabbricati d’interesse storico e artistico: per questi, la base imponibile ai fini della determinazione dell’Imu è ridotta del 50 per cento. Si considerano inagibili o inabitabili i fabbricati la cui fatiscenza sopravvenuta non sia superabile con ordinari interventi di manutenzione. Il riconoscimento del l’inagibilità o dell’inabitabilità deve essere accertata dall’ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, allegando alla richiesta documentazione idonea. Al posto della perizia, il proprietario può presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del Dpr 445/2000.
Fabbricati collabenti
Qualora ricorrano i presupposti del degrado fisico e della precarietà strutturale, il possessore ha la facoltà di richiedere il riclassamento nella categoria dei fabbricati collabenti (F/2); in tal caso l’agenzia del Territorio consente al contribuente l’iscrizione del fabbricato al Catasto, preservandone il censimento inventariale senza attribuzione di rendita catastale, così che lo stesso non risulti soggetto a Imu.
Lavori di recupero
In questa nozione di fabbricato non rientrano gli immobili in corso di costruzione, ricostruzione o recupero edilizio. Tuttavia, mentre risulta chiaro il concetto di costruzione e ricostruzione, altrettanto non avviene per gli immobili oggetto di recupero edilizio. Ai sensi del Dpr 380/2001, sono considerati tali gli immobili soggetti a opere di restauro o risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e di ristrutturazione urbanistica. Per questi fabbricati occorre rilevare il valore dell’area (non quello del fabbricato, quindi) sino alla data di ultimazione dei lavori di costruzione, ricostruzione o di recupero edilizio; oppure, se antecedente, la data in cui l’immobile è utilizzato.
Durante l’intervento edilizio l’imposta si applica sull’area fabbricabile su cui insiste il fabbricato in corso di costruzione, ricostruzione oppure di recupero. L’indicazione del valore del l’area quale base imponibile ai fini del calcolo dell’Imu sino alla data di ultimazione dei lavori è riconducibile all’articolo 13 (comma 3) del Dl 201/2011, convertito in legge 214/2011.
Attenzione: il fabbricato si ritiene ultimato o alla presentazione al Comune della comunicazione di fine lavori (entro il termine triennale di validità del permesso di costruire) o al momento della denuncia catastale tramite la procedura Docfa (di cui al Dm 701 del 19 aprile 1994), per la quale è necessario indicare la data di fine lavori. A tale proposito ricordiamo che la procedura di accatastamento deve avvenire entro il trentesimo giorno successivo all’ultimazione delle opere, così come stabilito dall’articolo 2 del Dl 4/2006, convertito nella legge 80/2006.
A fabbricato ultimato si passerà da una tassazione da area fabbricabile a una tassazione su rendita catastale dell’immobile, con riferimento alla prima delle due date; l’Imu sarà quindi calcolata sulla base della rendita provvisoria attribuita all’immobile dalla procedura Docfa.
Se la data di fine lavori viene comunicata entro il giorno 15 del mese di versamento dell’Imu, la rendita così attribuita dovrà essere conteggiata a partire dal mese della comunicazione stessa; se invece la comunicazione avviene successivamente al giorno 15 del mese, essa avrà valenza solo a partire dal mese successivo.

 


Fonte: www.ilsole24ore.com

IMU su F24 una o due rate, deve o non deve essere indicata questa opzione?

Questo Il problema:

 

nell’ultima riga delle istruzioni, si spiega che lo spazio relativo alla rateazione andrà compilato «solo se l’Amministrazione finanziaria fornisce le relative istruzioni, ad esempio con circolari o risoluzioni»

Il contribuente che sceglie di pagare l’acconto per l’abitazione principale a rate (una o due rate) deve oppure non deve indicare questa opzione?

Questa la risposta:

Il comunicato stampa del 24 maggio 2012 dell ‘Agenzia delle Entrate chiarisce:

le deleghe di pagamento IMU F24 devono contenerer il numero di rate scelto dal contribuente per il pagamento dell acconto di giugno scrivendo nel riquadro rateizzazione/mese rif   0102 o 0202 rispettivamente per l’acconto della prima o seconda rata.  Questo riguarda solo l’acconto sulla abitazione principale e pertinenze.

In sintesi:

  • se tre rate : codici rateizzazione 0102 e 0202  per i due acconti;
  • se due rate, o saldo in tutti i casi, codice rateizzazione  0101.

L’Imu colpisce anche i «rurali»

Una nuova imposizione che ha suscitato non poche perplessità da parte di molti proprietari di strutture agrituristiche: da un lato perché si troveranno a dover pagare un tributo nuovo di zecca, dall’altro perché non è facile districarsi tra le norme che si sono sovrapposte in materia e che – in molti casi – obbligheranno i titolari a ricorrere a un professionista per l’iscrizione nel catasto dei fabbricati.

fonte: http://www.casa24.ilsole24ore.com

Infatti, per gli immobili rurali che ancora oggi sono legittimamente iscritti nel Catasto dei terreni – tutti quelli per cui non si sono verificate le ipotesi previste dal Dm 28/98 (in sostanza nuove costruzioni e trasferimenti) – il decreto salva Italia prevede l’obbligo di iscrizione tra i fabbricati entro il 30 novembre 2012. Dato che per l’accatastamento c’è tempo fino alla fine di novembre e la prima rata dell’Imu va pagata entro il 18 giugno, potrebbero esserci alcuni proprietari che – al momento del versamento – non conoscono ancora la rendita esatta su cui calcolare l’imposta: in questo caso, si dovrà pagare sulla base della rendita di un fabbricato simile, per poi calcolare il conguaglio una volta che sia stata attribuito un valore catastale. A regime, le regole per il pagamento dell’Imu “rurale” sono del tutto simili a quelle per l’Imu “generale”. Nel caso delle abitazioni, alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160 si applicano le aliquote del 4 per mille per la casa principale (con detrazione di 50 euro a figlio convivente inferiore ai 26 anni) e del 7,6 per mille negli altri casi (al netto delle variazioni che possono essere effettuate dai Comuni).

fonte: http://www.casa24.ilsole24ore.com

Disegno di legge 265/A di modifica al Piano casa.

Roma, 20 ott – Cominciata la seduta del Consiglio regionale sul disegno di legge 265/A di modifica al Piano casa. I lavori si sono aperti con la bocciatura dell’emendamento 152, presentato dall’opposizione, sul quale ieri sera era mancato per due volte il numero legale. La seduta prosegue con l’esame degli emendamenti aggiuntivi presentati dal centrosinistra all’articolo 1 bis.


Lo rende noto il Consiglio Regionale della Sardegna.

Regione: Ppr, nuovo piano in dirittura d’arrivo; varo entro dicembre

Il nuovo Piano paesaggistico regionale (Ppr) sarà approvato dalla Giunta entro dicembre per poter essere operativo dalla prossima primavera. Lo ha annunciato all’ANSA l’assessore dell’Urbanistica, Nicolò Rassu, a margine della discussione, in Consiglio regionale, sul Piano casa ter. “Tutta la cartografia e la parte normativa è già pronta e ne stiamo discutendo in Giunta, dopo che sono arrivate tutte le proposte dai laboratori di Sardegna Nuove Idee e dai 27 ambiti costieri – ha spiegato Rassu – Ora aspettiamo che vengano approvate le modifiche al cosiddetto Piano casa perché all’interno vi sono alcune indicazioni per la revisione al Ppr”. Riguardo alla legge sull’edilizia attualmente all’esame dell’Aula, Rassu ha precisato che “la Giunta è contraria alla parcellizzazione delle zone agricole”, cioè alla possibilità di modificare il paesaggio delle campagne attraverso la realizzazione di più strutture che possono anche essere suddivise. “Nel ddl che abbiamo presentato – ha spiegato l’assessore – ci sono solo interventi sulle residenze funzionali all’attività agricola. Poi ovviamente l’Aula è sovrana e può decidere liberamente”. Rassu ha ribadito che le modifiche sono necessarie per “liberare il precedente disegno di legge dalle zone d’ombra che ne hanno impedito l’applicazione, dando respiro ad un settore importante come l’edilizia senza penalizzare il territorio”. Respinte dall’assessore all’Urbanistica tutte le critiche e le contestazioni al Piano sollevate dalle opposizioni, secondo le quali l’approvazione del ddl darebbe il via a nuove speculazioni edilizie. “Si tratta solo di ampliamenti di volumi esistenti e non c’è consumo del territorio”, ha replicato Rassu.

fonte: unionesarda.it

Ppr: presentati i 23 progetti reti comuni per bando programmi integrati paesaggio

“In piena sintonia con il programma di condivisione e compartecipazione che questa amministrazione si è data – ha commentato l’assessore regionale degli Enti locali Nicola Rassu all’apertura dei lavori – abbiamo voluto rilanciare con questa iniziativa il confronto con le amministrazioni locali su temi così importanti per la nostra Isola. Solo con la stretta collaborazione con chi opera giornalmente sul territorio e al fianco dei cittadini, si possono perseguire nuove concrete condizioni di sviluppo territoriale ed economico tali da valorizzare al meglio le risorse ambientali, culturali e paesaggistiche della nostra isola”.

Durante l’incontro sono state illustrate le 23 idee progettuali presentate dai partecipanti e sviluppate seguendo precise strategie che definiscono un insieme di azioni e interventi, pubblici e privati, con la capacità di configurarsi come progetto unitario di paesaggio. Per il completamento dei progetti sono state rispettate, inoltre, le strutture e le componenti elementari dei beni e delle aree vincolate valutando le criticità del territorio isolano. La filosofia dei singoli progetti ha voluto perseguire obiettivi di sostenibilità e di partecipazione tali da evidenziare la più ampia e proficua condivisione territoriale, coinvolgendo gli attori istituzionali e le popolazioni locali. “L’iniziativa che si inquadra in una più ampia strategia perseguita dalla Giunta regionale di pianificazione territoriale nuova e innovativa rispetto al passato – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – vede nel processo partecipativo con il territorio l’elemento fondante per definire un percorso condiviso che sta portando alla conclusione della redazione del nuovo Piano Paesaggistico Regionale”. “Grazie a progetti come questo – ha concluso l’assessore Rassu – si possono bilanciare le trasformazioni dettate dal tempo al grado di vulnerabilità del paesaggio sardo, e le idee progettuali che le reti di Comuni hanno elaborato potranno intervenire per difendere e valorizzare le peculiarità e i valori paesaggistici presenti nella nostra Isola, e allo stesso tempo puntano a migliorare o ripristinare gli ambienti naturali favorendo così lo sviluppo economico e produttivo del territorio stesso”. Per il bando la Regione ha stanziato 2 milioni e 350mila euro e i progetti vincitori potranno beneficiare di premi pari a 300.000 euro per reti composte da almeno cinque Comuni, 250.000 euro per reti composte da quattro Comuni e 200.000 euro per le reti composte da tre Comuni; i fondi regionali dovranno essere necessariamente impegnati dai Comuni per finanziare gli studi di fattibilità i progetti.

 

http://www.regione.sardegna.it/j/v/13?s=174292&v=2&c=392&t=1

Piano casa, la commisione prepara la proroga di un anno

La Commissione Urbanistica è stata convocata dal  presidente Matteo Sanna per  martedi 6 sett 2011, che prevede tra l’altro, di ridare la possibiltà di edificare nell’agro allo scopo – dice Sanna – di evitare lo spopolamento delle campagne.

La commissione è convocata per deliìberare sulle modificahe al Piano Paesagistico in generale:

si propone una proroga del Piano Casa di un anno si pensa di approvare il disegno di legge in discussione entro una settimana- sempre secondo Sanna.